Il lavoro agile, o, meglio ancora, il lavoro flessibile in senso lato piacerebbe, in particolare, ai Millennials e alla cosiddetta Generazione Z, cioè i nati tra il 1996 e il 2010 che si stanno affacciando adesso al mercato del lavoro. Un aspetto della nuova tendenza sarà il nomadismo digitale, per cui sarà possibile lavorare per qualunque azienda vivendo ovunque, anche in ambienti più “a misura d’uomo”. Questa prospettiva già nel 2019 ha portato ad iniziative volte a facilitare l’insediamento di nomadi digitali in regioni, come la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, un tempo soggette all’emigrazione verso il Nord industriale.
Il lato oscuro del lavoro flessibile è naturalmente un aumento esponenziale della tendenza alla precarizzazione dei lavoratori, già iniziata in questi ultimi anni.
Nell’ambito delle risorse umane, a seguito dell’incremento dello smart working, tutti gli strumenti di una piattaforma HR che possano contribuire a risolvere le difficoltà del lavoro a distanza, sia per il management che per la gestione del personale, acquisteranno uno spazio sempre maggiore.
Un’altra prevedibile tendenza per questo e i prossimi anni è lo spazio che andranno acquisendo nelle piattaforme HR gli algoritmi di Intelligenza Artificiale. Le possibilità sono talmente vaste che ci limiteremo in questo momento a delineare solo alcuni scenari di sviluppo. La maggiore affidabilità del riconoscimento delle immagini incrementerà l’introduzione automatica dei dati nelle piattaforme di gestione del personale. Attraverso la lettura automatica dei cedolini, ad esempio, o degli scontrini, nel caso di trasferte e note spese, diventerà sempre meno necessario inserire i dati a mano. La stessa funzionalità modificherà profondamente anche i software di recruiting: dall’acquisizione automatica dei CV, algoritmi di Intelligenza Artificiale sapranno ricavare dati utili a una prima scrematura dei possibili candidati. Il lavoro dei reclutatori, sia nelle aziende specializzate che negli uffici del personale aziendali, diventerà più agevole e produttivo.
E non vogliamo tralasciare un altro aspetto che apre grandi potenzialità per la gestione delle risorse umane: un ampio uso degli analytics che tenga sotto controllo diversi indicatori critici, per valutare il livello di soddisfazione dei dipendenti ma anche per prevedere i lavoratori a rischio di dimissioni volontarie, che possono rappresentare per un’impresa una grave perdita sia per il tempo speso nella formazione che per le difficoltà di rimpiazzo.
Tuttavia, se l’Intelligenza Artificiale sta aprendo grandi scenari per il futuro, introduce anche interrogativi su come cambierà il mondo del lavoro, a cui gli anni a venire dovranno trovare risposta. D’altra parte, esiste qualche modo per opporsi ai cambiamenti che avanzano?
Comunque vada, HR-Assistant si sta muovendo per anticipare il futuro, senza dimenticare il diritto alla privacy e il rispetto per i lavoratori. (per conoscere meglio la piattaforma HR-Assistant, clicca qui)

