Qualche spunto per il 2021

Il 2021 è iniziato un po’ in sordina, senza feste fino all’alba (tranne rare e illegali eccezioni), fuochi artificiali (a parte quelli privati, che invece sono esplosi, in tutti i sensi), brindisi di mezzanotte (per lo più anticipati alle 22, oppure riferiti alla mezzanotte di Paesi ad est del nostro). Il 2020 non verrà rimpianto da nessuno, tranne dai colossi delle vendite on line o della comunicazione planetaria. Ma, archiviato l’anno bisestile malefico, che cosa possiamo aspettarci dal 2021, almeno nel campo delle Risorse Umane? E’ quasi obbligatorio che nel blog di un fornitore di software per la gestione del personale ci sia, a gennaio, una riflessione sull’anno che verrà. Rispondiamo quindi a questo obbligo “morale” cercando di dire qualche cosa di, forse, meno prevedibile. Appare evidente che lo smart working, o, meglio, il lavoro agile, non finirà con la pandemia. Al contrario, a livello mondiale se ne prevede l’incremento. Anche in Italia, dopo l’aumento record nella prima fase di lockdown, da maggio ad oggi sono smart workers il 24% del totale, cioè un milione di lavoratori nella PA e 4 milioni nel settore privato. In particolare, nelle aziende di Informatica e Telecomunicazioni si arriva ad una percentuale del 56%.
Il lavoro agile per le nuove generazioni

Il lavoro agile, o, meglio ancora, il lavoro flessibile in senso lato piacerebbe, in particolare, ai Millennials e alla cosiddetta Generazione Z, cioè i nati tra il 1996 e il 2010 che si stanno affacciando adesso al mercato del lavoro. Un aspetto della nuova tendenza sarà il nomadismo digitale, per cui sarà possibile lavorare per qualunque azienda vivendo ovunque, anche in ambienti più “a misura d’uomo”. Questa prospettiva già nel 2019 ha portato ad iniziative volte a facilitare l’insediamento di nomadi digitali in regioni, come la Calabria, la Sicilia e la Sardegna, un tempo soggette all’emigrazione verso il Nord industriale.

Il lato oscuro del lavoro flessibile è naturalmente un aumento esponenziale della tendenza alla precarizzazione dei lavoratori, già iniziata in questi ultimi anni.

Nell’ambito delle risorse umane, a seguito dell’incremento dello smart working, tutti gli strumenti di una piattaforma HR che possano contribuire a risolvere le difficoltà del lavoro a distanza, sia per il management che per la gestione del personale, acquisteranno uno spazio sempre maggiore.

Un’altra prevedibile tendenza per questo e i prossimi anni è lo spazio che andranno acquisendo nelle piattaforme HR gli algoritmi di Intelligenza Artificiale. Le possibilità sono talmente vaste che ci limiteremo in questo momento a delineare solo alcuni scenari di sviluppo. La maggiore affidabilità del riconoscimento delle immagini incrementerà l’introduzione automatica dei dati nelle piattaforme di gestione del personale. Attraverso la lettura automatica dei cedolini, ad esempio, o degli scontrini, nel caso di trasferte e note spese, diventerà sempre meno necessario inserire i dati a mano. La stessa funzionalità modificherà profondamente anche i software di recruiting: dall’acquisizione automatica dei CV, algoritmi di Intelligenza Artificiale sapranno ricavare dati utili a una prima scrematura dei possibili candidati. Il lavoro dei reclutatori, sia nelle aziende specializzate che negli uffici del personale aziendali, diventerà più agevole e produttivo.

Analytics e intelligenza artificiale

E non vogliamo tralasciare un altro aspetto che apre grandi potenzialità per la gestione delle risorse umane: un ampio uso degli analytics che tenga sotto controllo diversi indicatori critici, per valutare il livello di soddisfazione dei dipendenti ma anche per prevedere i lavoratori a rischio di dimissioni volontarie, che possono rappresentare per un’impresa una grave perdita sia per il tempo speso nella formazione che per le difficoltà di rimpiazzo.

Tuttavia, se l’Intelligenza Artificiale sta aprendo grandi scenari per il futuro, introduce anche interrogativi su come cambierà il mondo del lavoro, a cui gli anni a venire dovranno trovare risposta. D’altra parte, esiste qualche modo per opporsi ai cambiamenti che avanzano?

Comunque vada, HR-Assistant si sta muovendo per anticipare il futuro, senza dimenticare il diritto alla privacy e il rispetto per i lavoratori.  (per conoscere meglio la piattaforma HR-Assistant, clicca qui)